Refezione scolastica (link al sito del comune)
La mensa viene gestita dal Comune che appalta il servizio alla CIR food.
Il tempo dedicato ai pasti rientra nell’offerta educativa del tempo pieno della Scuola dell‟Infanzia e del tempo pieno della Scuola Primaria ed è un momento altamente educativo che riserva particolare attenzione all’autonomia, alla corretta alimentazione, al comportamento adeguato, all’igiene, al controllo degli sprechi, al rispetto delle regole alimentari, nella convinzione che non ci sia investimento migliore per la salute dei bambini che insegnare loro ad alimentarsi in modo corretto evitando così le conseguenze tardive di errori nutrizionali precoci.
PRIMARIA PIEVE
a) Numeri utenza
Il servizio di ristorazione fornisce quotidianamente dal lunedì al venerdì circa 190 pasti agli alunni della scuola primaria a tempo pieno.
b) Locali
I locali per la refezione sono due, contigui e posizionati all‟ingresso principale dell‟edificio. Gli spazi non sono ideali rispetto all‟acustica, nonostante le misure assunte negli anni ( pannelli fonoassorbenti, tende).
Gli spazi e gli arredi, pur essendo a norma, non consentono una comunicazione conviviale: il rapporto spazio/utenti è infatti esiguo. Nel corso degli anni si sono pensate, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, soluzioni alternative, ma di difficile e complessa organizzazione.
c) Il menù e l’informazione alle famiglie
Il menù è proposto/imposto dall‟AUSL che fa riferimento sia alle linee guida ministeriali per la ristorazione scolastica e sia a quelle di INRAN ( Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), in collaborazione con la cooperativa di ristorazione CIR e con l‟Ufficio Scuola. E’ stagionale e sono stati ultimamente inseriti alimenti DOP e a filiera corta. Ne viene data comunicazione alle famiglie a inizio anno tramite foglio informativo e opuscoli.
Esiste da anni una Commissione Mensa di cui fanno parte alcuni genitori individuati nelle assemblee di classe e uno o due insegnanti.
Nell‟ultimo anno gli insegnanti hanno ritenuto che la loro presenza non sia necessaria, in quanto le richieste avanzate hanno dato raramente esito positivo. Gli insegnanti, infatti, ritengono che il cibo non soddisfi solo bisogni primari, ma sia veicolo di emozioni, specchio di abitudini culturali e consuetudini familiari. Mangiare “bene” non significa solo ingerire una corretta quantità di calorie e nutrienti, ma educarsi all‟assaggio e al gusto, superare con pazienza le diffidenze e disporsi gradualmente a sapori nuovi . I docenti pensano che sia più efficace l’invito che non l‟imposizione, verso la quale spesso si ottiene un netto rifiuto.
Gli insegnanti hanno cura di informare regolarmente i genitori rispetto alle quantità di cibo consumato, al gradimento soprattutto se riscontrano problemi.
Nel tempo sono state indette anche assemblee allargate a tutti i genitori , ma con scarsissima affluenza.
d) Il momento mensa come momento educativo
Il momento del pasto rientra nelle 40 ore del tempo-scuola e risulta, quindi, atto educativo a tutti gli effetti, tempo di relazione, di socialità, prova di autonomie e di scelte. Durante la presenza in mensa si sperimentano regole di convivenza ( controllo del volume della voce, atteggiamenti di rispetto del sé e dell‟altro ).
Vi sono nelle progettazioni delle singole classi e nel curricolo di Istituto attività didattiche specifiche correlate quali educazione alimentare, educazione alla cittadinanza, conoscenza dei problemi legati al cibo, al suo spreco e alla fame, produzioni grafico-pittoriche per rendere l’ambiente del refettorio più accogliente.
Nel corso dell’a.s. 2016/17 la scuola primaria “La Pieve” ha anche partecipato a un progetto nazionale in collaborazione con UNIBO e promosso dal Ministero dell‟Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, denominato REDUCE ( Ricerca , EDUcazione, ComunicazionE: un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari ).Tale percorso ha l‟obiettivo di raccogliere dati e individuare soluzioni per la prevenzione e riduzione degli sprechi nelle ultime fasi della filiera agroalimentare. Una delle principali attività di ricerca è stata condotta nella ristorazione scolastica e tra i suoi obiettivi figura l’analisi dello spreco di cibo nelle mense scolastiche.
SCUOLA DELL’INFANZIA DI CASTELNOVO E DI FELINA
a) Numeri utenza
il servizio di ristorazione fornisce quotidianamente, dal lunedì al venerdì, circa 150 pasti ai bambini
frequentanti le scuole.
b) Locali
Nella scuola infanzia di Felina, in mancanza di un locale idoneo per la refezione unica (spazi piccoli, male insonorizzati …), avviene nelle tre sezioni. Questa decisione crea qualche problema di organizzazione,ma migliora notevolmente la qualità del pasto e la convivialità. Invece, nel plesso di Castelnovo né Monti, ci sono tre locali adibiti a mensa dove si vive tranquillamente il momento del pasto.
c) Il menù e l’informazione alle famiglie
Il menù è redatto dall‟AUSL che fa riferimento sia alle linee guida ministeriali per la ristorazione scolastica e sia a quelle di INRAN ( Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ), in collaborazione con la cooperativa di ristorazione CIR e con l‟Ufficio Scuola. E‟ stagionale e sono stati ultimamente inseriti alimenti DOP e a filiera corta e giornate di menù speciali.
Ne viene data comunicazione alle famiglie a inizio anno tramite foglio informativo che è affisso anche nella bacheca scolastica.
Esiste da anni una Commissione Mensa di cui fanno parte alcuni genitori individuati nelle assemblee di sezione e uno o due insegnanti. Negli incontri della commissione mensa, di norma due all‟anno, viene valutata la qualità e la
quantità dei cibi e l‟apprezzamento da parte dei bambini;
inoltre le insegnanti, dopo riscontri in tutte le sezioni, possono chiedere eventuali variazioni, integrazioni o sostituzioni .Il rapporto con gli enti preposti è collaborativo e costruttivo.
d) Il momento mensa come momento educativo
Il momento del pasto rientra nelle ore del tempo-scuola e risulta, quindi, altamente educativo diventando così occasione di relazione, socialità, convivenza e dove si evidenziano le autonomie personali.
Il cibo, l’atto del mangiare e del sentirsi nutrito rappresenta, per il bambino più piccolo esperienzedi fondamentale importanza, tanto che i vissuti positivi o negativi nei confronti del cibo e delle relazioni che attraverso di essi si instaurano, possono segnare profondamente i futuri comportamenti alimentari. Inoltre, molte patologie annoverano tra i principali di rischio le scorrette abitudini alimentari.
Il nostro fine è quello di intervenire precocemente e promuovere fin da piccoli stili di vita sani anche attraverso un comportamento alimentare corretto. Durante il pasto si sperimentano e si assaggiano cibi con colori, sapori e odori nuovi,merende adatte ai piccoli e si incentiva il consumo quotidiano di frutta e verdura.
Non esiste nella scuola dell‟infanzia un progetto specifico che riguarda l’alimentazione perché essa è insita in ogni proposta didattica.